BERSAGLI
UMANI.... GAY E LESBICHE !
DALLE TORTURE IN PALESTINA, AL LIMBO IN ISRAELE - TEL AVIV
Gay giustiziati in Iran |
Impauriti, con vite spezzate fatte di soprusi,
inquieti e senza amici, sono i giovanissimi ragazzi palestinesi, che all’età di
14-18 anni scappano dai ghetti della Cisgiordania e Gaza; dove l’omosessualità
è un tabù e si vendono per sopravvivere, nelle vie buie della prostituzione, in
Electricity Garden e Shenkin Street a Tel Aviv.
Dalla loro società, profondamente religiosa, sono
giudicati dei criminali, l’omosessualità non è considerata una forma di
libertà, ma è un’offesa contro i codici, la tradizione e l’Islam.
Nonostante che nel libro sacro del Corano,
l’omosessualità è solo definita come innaturale, ma un’esplicita condanna non
si trova; nel testo non esiste alcun passaggio su una sua punizione.
Nella Striscia di Gaza, sotto l’autorità di Hamas, li
condanna fino a dieci anni di reclusione un’ordinanza del codice penale per “reati
contro natura” . In Cisgiordania, sotto la giurisdizione dell’Autorità Palestinese,
sono portati in “campi di rieducazione” gestiti da religiosi islamici e per
mesi picchiati e torturati.
Perseguitati, torturati, ripudiati dalle famiglie i
gay palestinesi si rifugiano in Israele e per poterli arrestare l’autorità
palestinese li accusa di collaborazionismo; alcuni riferiscono di essere stati
torturati dai padri e dai fratelli maggiori, che gli estremisti hanno tentato
di farne dei kamikaze per riscattare il disonore con la morte.
gay giustiziati |
In Israele, senza uno “status” di rifugiato o di un
permesso di soggiorno, i giovani palestinesi, imparano in fretta l’ebraico,
cancellano l’accento arabo e vivono nel limbo, ma aiutati dalla solidarietà
degli israeliani e dall’associazionismo.
Come le comunità LGBT israeliane (acronimo:
lesbiche, gay, bisessuali, transgender ) molto presenti e referenti, anche sul
web, e l’associazione Aguda con Saul Gonen, il gigante mite, che nelle vie del
“mercato del sesso” gli fornisce cibo,
vestiti, soldi e sostegno legale.
L’obiettivo è di mandarli a vivere all’estero, in
cinque anni, otto uomini e tre donne hanno trovato in Europa una vita regolare
e non più a “margine”.
Lo Stato d’Israele è l’unico Paese democratico del
Medio Oriente, firmatario della convenzione Onu del 1951, che garantisce il
diritto d’asilo a chi è perseguitato a causa dell’orientamento sessale.
Concede con difficoltà lo status e non ufficializza
la loro presenza per la tutela della sicurezza nazionale, ma non li espelle,
proteggendo così la vita di centinaia di gay palestinesi; nonostante questa sia
una decisione che viola le rigide norme di sicurezza israeliane.
Tel Aviv |
Tel Aviv è esuberante, colta, modaiola, tollerante e
molto provocatoria!.
Entrata nella classifica delle città “TOP TEN GAY
FRIENDLY” nel mondo, è la meta più sexy per il turismo omosessuale e il governo
sovvenziona la più grande manifestazione di tutta l’Asia: il Gay Pride.
Gay Pride |
L’indiscussa regina è Dana International, un mito
del crossdressing (travestimento, transessuale) ed è magica nelle sue
performance.
Israele ha saputo evolversi negli anni, è
anticonformista e libera da pregiudizi, la Corte Suprema ha stabilito che le
coppie gay hanno gli stessi diritti delle coppie eterosessuali, la
discriminazione sul posto di lavoro è reato.
Nelle scuole, agli adolescenti è spiegata la
difficoltà di essere omosessuali e insegnata l’importanza di rispettare tutte
le sessualità, senza fare discriminazioni.
Diversi parlamentari hanno fatto outing. Nelle Forze
Armate, che è l’organismo più importante del Paese, molti ufficiali e soldati,
sono apertamente gay. Per disposizione
del governo sono trattati senza disuguaglianza.
Ho cercato di comprendere i “bersagli umani” senza
una casa, gli affetti, un’identità e un passaporto, ascoltando più volte, per
non perdermi nessun passaggio “umano”, il superbo documentario di Yariv Mozer “
The Invisible Man” .
Narra la storia di Luie di 32 anni, un gay
palestinese che è stato nascosto a Tel Aviv per gli ultimi 8 anni. Abdu, 24
anni che è stato esposto come gay a Ramallah e poi accusato di spionaggio e
torturato dalle forze di sicurezza palestinesi. Faris, 23 anni che è scappato a
Tel Aviv dalla Cisgiordania dopo che la sua famiglia ha cercato di ucciderlo.
Aggiungi didascalia |
Per chiedere il rispetto dei diritti umani, però, si
deve imparare a rispettare quelli di chi è “diverso” per mentalità, genere,
cultura e religione.
La diversità e sorprendente ! e libertà è non
perdere mai il diritto ad essere diversi!.
Prima di essere un gay e una lesbica, lui è un uomo e lei è una donna.
E ancora prima di essere una donna e un uomo. E’ un essere umano.
KEITH HARING |
“Non penso che l’arte sia propaganda; dovrebbe invece essere qualcosa che
libera l’anima, favorisce l’immaginazione e incoraggia la gente ad andare
avanti”.
Keith Haring
Pittore e writer statunitense,
uno degli esponenti più singolari del graffitismo di frontiera- I suoi lavori hanno rappresentato la cultura di
strada di New York.
…….omosessuale.
Francy Carrie
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